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In questa strana estate ci si industria nel praticare attività fisiche, discipline marziali e respiratorie, cercando di sfruttare l’aria aperta il più possibile.
Fra le posture che possiamo improvvisare in ogni momento senza necessariamente avere un abbigliamento idoneo, un tappetino e neanche un suolo adatto, c’è Mālāsana, in sanscrito la postura del mala o della ghirlanda e in italiano la postura accovacciata. Una postura tanto naturale per molti popoli asiatici ma non solo.
Ovunque la civilizzazione non sia ancora arrivata questa posizione viene usata come per noi la posizione seduta su una sedia. Sono tantissime le etnie in cui si passano numerose ore della giornata accovacciati; per cucinare, per parlare, per riposare, per giocare e per partorire è una delle più usate in assoluto.
Una postura tanto naturale per gli orientali e per i bambini di tutto il mondo quanto difficile per molti adulti occidentali. Sono in molti a trovare l’accovacciata grandemente scomoda anche per fare la pipì o per eliminare le feci, posizione perfetta per questa mansione fisiologica qualora ci si trovi all’aperto.
Entrare In Mālāsana rilassa il pavimento pelvico in profondità e facilita l’evacuazione dell’intestino e nella donna anche il meato urinario e i genitali, è una posizione utilissima per chi soffre di stitichezza cronica e ritenzione e tensione alla vescica urinaria, dolori mestruali e contratture uterine.
E ancora non abbiamo finito; sul tratto lombare e sacrale produce un meraviglioso allungamento restando in posizione neutra ovvero senza produrre ne cifosi o lordosi lombare e senza entrare ne in retroversione ne in antiversione con il bacino e quindi con il sacro. Inoltre permette uno stiramento della muscolatura del quadrato dei lombi e dei glutei ma anche dei muscoli più profondi come il piriforme, tutti muscoli responsabili, quando contratti, di dolore lombare tensivo. Altamente stimolate in massima flessione le tre articolazioni delle gambe, anche, ginocchia e caviglie, con importante compressione venosa.
Per queste articolazioni si tratta di un notevole esercizio di elasticità e per tutto il sistema venoso delle gambe di un’intensa stimolazione circolatoria in alcuni casi anche dolorosa ma ottima soprattutto in estate quando il sistema venoso delle gambe tende a congestionarsi con facilità. Praticando in spiaggia, nei boschi o su una scogliera, possiamo cercare naturali strumenti di supporto sia per i talloni che per i glutei. Un piccolo rilievo sotto i talloni oppure il semplice affondare i piedi nella sabbia ci consentirà di lavorare sulle caviglie anche più rigide guadagnando millimetri importantissimi per migliorare l’equilibrio e la fluidità del passo. Se sono le ginocchia e le anche ad essere troppo rigide cercheremo un tronco tagliato, un grosso sasso oppure costruiremo un sostegno di sabbia per appoggiarvi i glutei e amorevolmente sentire i benefici di questa postura.
La pratica di Mālāsana sul bagnasgiuga o sulla riva di un ruscello ci consentirà di godere contemporaneamente di un naturale “bagno derivativo” con beneficio e frescura sull’intero organismo, particolarmente indicato per eliminare il calore interno e le tossine in eccesso. Oltre ai vantaggi già elencati e che potete trovare in diversi altri testi, ricordo che la meraviglia di questa postura è anche nella sua completa mancanza di effetto scenografico. Potrete praticare totalmente inosservati, senza attirare la curiosità e l’attenzione di nessuno. Le braccia nella postura classica sono unite davanti al petto oppure riunite dietro ai talloni come appunto un mala che scende dal collo ma possono restare anche appoggiate al suolo in totale naturalezza.
Una postura che diventa un’occasione di goderci la natura in profondità per noi e solo per noi.