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Rinforzare il centro e le nostre difficoltà

Ho inizia­to a prati­care yoga a 17 anni. Oggi, a 40 anni di dis­tan­za pos­so, affer­mare di essere una prin­cipi­ante, non per mod­es­tia ma per­chè sen­to di dover costru­ire atten­ta­mente ogni pos­tu­ra. Seguo lezioni indi­vid­u­ali di hatha yoga e pilates che mi aiu­tano a lavo­rare sul­la costruzione del mio cen­tro e com­pat­tez­za moto­ria che a 17 anni dopo anni di dan­za mi appartenevano nat­u­ral­mente, men­tre oggi devo richia­mare costan­te­mente alla mia attenzione.

Come medico so esat­ta­mente che molte pos­ture del­lo yoga pos­sono, se fat­te malde­stra­mente, essere non già ter­apeu­tiche ma l’esatto con­trario. Non si trat­ta di quali pos­ture si e di quali pos­ture no, ma di come ci si deve entrare e come si devono approcciare.

L’attenzione al cen­tro, richia­man­do  la mus­co­latu­ra addom­i­nale, pelvi­ca e quel­la pro­fon­da del rachide é fon­da­men­tale ma anche l’attenzione ai mus­coli di brac­cia e gambe come se dovessero portare la forza ver­so il tron­co e quin­di ver­so il cen­tro,  il cor­po com­pat­to nel­la sua totale unità. Un con­cet­to defini­to oggi con il ter­mine Core e l’attivazione degli antichi e intra­montabili Band­ha sono la nuo­va fron­tiera del­lo yoga. L’allievo che un tem­po si las­ci­a­va sper­i­menta­re, e anche sbagliare, oggi si cor­regge nei min­i­mi det­tagli. Ho sper­i­men­ta­to entram­bi i meto­di, ma cer­ta­mente per evitare a una vita seden­taria estrema, alle ten­sioni mus­co­lari e rigid­ità di poter­ci causare dan­ni, il sec­on­do meto­do è decisa­mente più indicato.

Pos­so dire che quel­lo che una vol­ta mi veni­va istin­ti­vo oggi lo costru­is­co pas­so pas­so come quan­do si scala una mon­tagna. La forza quan­do si arri­va nel­la pos­tu­ra è potente e forte nel­lo stes­so iden­ti­co modo di quan­do con la forza e la tonic­ità mus­co­lare del­la giovinez­za si rag­giungevano in maniera istin­ti­va. Non pos­so tralas­cia­re alcun det­taglio, il mio cor­po oggi, esat­ta­mente come molte per­sone anche più gio­vani con speci­fi­ci dis­tur­bi fisi­ci, non è più in gra­do di entrare nelle pos­ture com­p­lesse, sen­za un cor­ret­to percorso.

Ho dovu­to rag­giun­gere 57 anni per capire che ci si arri­va lo stes­so, che nul­la è mai per­du­to, che la forza è davvero den­tro di noi. Per un riabil­i­ta­tore come me é la con­fer­ma che il lavoro dis­ci­plina­to sulle nos­tre debolezze é la via di usci­ta e non il vit­timis­mo, il rimpianto oppure la pau­ra di non rius­cire più.

Con l’adeguata gui­da e sti­mo­lo all’attenzione su ogni det­taglio, si riesce dove pote­va sem­brare impos­si­bile e non solo si riesce, ma nell’entrare in pos­tu­ra si pro­va piacere e molte volte un’incredibile assen­za di sfor­zo e sen­sazione di grande forza. Tan­to é che il giorno suc­ces­si­vo non vi è alcun dolore, ma pura ener­gia, che seg­nala che non abbi­amo oltrepas­sato il nos­tro lim­ite fisi­co ma solo quel­lo men­tale. Potrem­mo dire con sicurez­za che era una soglia men­tale e non fisi­ca e che l’abbiamo super­a­ta sen­za che il fisi­co ci pre­sen­tasse il conto.

il cor­po, come dice­va la maes­tra Tere­sa Sin­toni, una vol­ta edu­ca­to e dis­ci­plina­to segue come un bam­bi­no, sen­za fare nes­sun capric­cio. Oggi più che mai pos­so affer­mare non solo che è vero ma che quel bam­bi­no va con­tin­u­a­mente segui­to,  anche dopo anni di prat­i­ca, anzi direi sem­pre di più negli anni quel­la parte moto­ria istin­ti­va e inter­na, quei mus­coli pro­fon­di di sosteg­no ven­gono piano piano a man­care e il ris­chio è che non si osi più prati­care alcune pos­ture oppure che si pos­sano prati­care mala­mente. L’utilizzo dell’attenzione e vig­i­lan­za su ogni seg­men­to cor­poreo, richia­man­do i diver­si mus­coli ver­so il cen­tro come fos­se un polo mag­neti­co, rende com­p­lesso anche il sem­plice stare in pie­di come  nel­la prat­i­ca di Tadasana ma nel­lo stes­so tem­po por­ta un enorme leg­gerez­za e sta­bil­ità, atti­va la mus­co­latu­ra inter­na e pro­fon­da che negli anni tende a rilas­sar­si e perdere tonic­ità, spreme e atti­va gli organi interni e sbloc­ca l’energia nel­la sua pos­si­bil­ità di scorrere.

Invec­chi­an­do pos­si­amo costru­ire la dif­feren­za e ren­der­ci for­ti den­tro. E’ una vera magia capace di plas­mare la mate­ria. Gra­zie Yoga!

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Catherine Bellwald
Catherine Bellwald
Medico, Fisiatra, Agopuntrice, Istruttrice Yoga Alliance YACEP, E-RYT 200, RYT500

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