Mi chi­amo Cather­ine Bell­wald, sono medico, fisi­a­tra e agop­un­trice. Inoltre sono istrut­trice cer­ti­fi­ca­ta Yoga Alliance RYT 500, E-RYT 500, YACEP.

Ho inizia­to a prati­care Yoga a 17 anni e anco­ra oggi con­tin­uo ad essere ed a sen­tir­mi prin­ci­pal­mente una prat­i­cante di Yoga.

In questi 37 anni di prat­i­ca ho conosci­u­to momen­ti di grande inten­sità, con pratiche quo­tid­i­ane e momen­ti più tran­quil­li e anche mag­a­ri di prat­i­ca lega­ta a sem­i­nari inten­sivi men­sili o cor­si settimanali.

Ho avu­to tan­tis­si­mi maestri e maestre e da tut­ti loro ho rice­vu­to tan­tis­si­mo, non solo in ter­mi­ni di tec­ni­ca e di meto­do ma di insight  veri e propri.

Lo yoga conosce l’ego ma ci per­me­tte di dis­so­cia­r­si da esso, ci prende per mano e ci con­duce oltre i lim­i­ti del­la mente ma mai oltre i lim­i­ti del cor­po. Il cor­po si plas­ma come un impas­to ben lavo­ra­to, assumen­do con estrema nat­u­ralez­za pos­ture che inizial­mente ci sem­bra­vano irraggiungibili.

Lo yoga ben fat­to si adat­ta anche a prob­lem­atiche fisiche ma, solo attra­ver­so l’intelligenza e la costan­za esso ha la pos­si­bil­ità di diventare una vera e pro­pria cura, pri­ma fisi­ca e poi anche più profonda.

Appli­ca­to sen­za conoscen­ze, in modo indis­crim­i­na­to e usan­do come gui­da l’ego, esso può nuo­cere anche grave­mente alla salute: come per ogni ter­apia le con­troindi­cazioni esistono e non van­no ignorate.

Lo Yoga per me ha un solo nome e un solo cuore e sem­pre con­duce ver­so l’interno; tut­to il resto è spettacolo.